Premesso
La mafia, in ogni forma organizzativa
essa appaia per perseguire qualsivoglia
scopo criminale, è una struttura fondata
sulla paura e sul sopruso e si serve
di ogni strumento per imporsi sulla
società sana. La mafia per esprimersi nel
miglior modo si prefigga ha assolutamente
bisogno della connivenza della politica,
dell’economia, degli attori del mercato
del lavoro, dei protagonisti sociali.
L’organizzazione criminale per prosperare
ha bisogno, una volta assodati i rapporti
con le parti senzienti e deviate della
società, di un enorme disponibilità
economica e finanziaria. Tale immensa
disponibilità di risorse si fonda, per
sintesi macroeconomica degli strumenti,
sullo sfruttamento delle aziende sane –
tramite estorsione e usura -, del mercato
degli esseri umani – prostituzione, lavoro
nero, tratta dei clandestini -, delle
grandi e piccole opere edilizie, del ciclo
dei rifiuti, delle risorse idriche ma
soprattutto sul traffico di stupefacenti.
Sin dal principio, il fenomeno mafioso
ha permeato ogni spazio sociale, laddove
fosse stato possibile speculare sulle
risorse e sui costi di gestione di esse:
dall’agricoltura, alla pastorizia, passando
dalle connessioni e attenzioni con il
mondo edile, fino al mercato mondiale
della droga. Sia evidente il rischio
di perpetrare il binomio irregolarità/
criminalità, infatti la mafia ha tutto
l’interesse di porsi come “agenzia”
Cantiere di legalità
Raccogliete i pezzi
avanzati affinché nulla
vada perduto
(Gv 6,12)
uniti contro
tutte le mafie
como, 5 marzo 2010
per l’impiego di lavoratori sfruttati e
ricattati. Da tale sfruttamento – siano
essi lavoratori extracomunitari clandestini
come anche italiani soggetti ad una lunga
disoccupazione disposti ad accettare
ogni offerta possibile – determina il
risultato della scarsissima sicurezza,
con conseguenti morti in cantiere o in
fabbriche improvvisate. Pertanto oggi è
possibile parlare di terza stagione di
espansione mafiosa, dalla prima fase del
territorio “sic et simpliciter”, alla
gestione dei servizi, fino al tentativo
di controllare direttamente il mercato
stesso. Per tale specifica ed ennesima
trasformazione si è dimostrato necessario
stabilire un’adeguata risposta: l’antimafia
della terza fase, della responsabilità e
del dialogo sociale.
Visto
Poiché la mafia è un fenomeno deteriore
della sana aspirazione al progresso umano,
dell’affermazione della tecnologia e
degli strumenti innovativi agli aspetti
della vita sociale, si è reso evidente
che gli apparati di contrasto dovranno
essere adeguati alla modernità morfologica
del crimine organizzato. In passato le
intuizioni di collaborazione fra le parti
dei soggetti inquirenti e investigativi
hanno dato risultati eccellenti, tanto da
indicare la prospettiva possibile e le
soluzioni relative. Dal pool antimafia
classico e noto, costituito appunto dalla
collaborazione degli organismi giudiziari
e di polizia, ad un pool operativo più
ampio, in gradi di soddisfare le esigenze
di conoscenza e intervento più attuali.
Serve il pool sociale, organizzato per
livelli, dall’attività di formazione
nelle scuole e nelle università, fino alla
cima, costituita dal legislatore, dalla
magistratura e dalle forze di polizia. Per
tale ultimo elevato livello, il Sindacato
non può avere possibilità di intervento,
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né alcuna forma di interlocuzione
organizzativa, ma può essere di stimolo,
di supporto, di sostegno. Dall’educazione
scolastica fino alla formazione alla
sicurezza ed alla legalità in cantiere, in
fabbrica, in azienda, per condividere gli
stimoli e le riflessioni, ma soprattutto la
conoscenza degli strumenti più avanzati per
prevenire e contrastare la criminalità.
Pertanto
Occorre recidere le terminazioni nervose
che controllano le comunicazioni tra la
“testa criminale” e la “periferia sociale
esposta” ai ricatti e allo sfruttamento.
La legge che rende possibile la confisca
dei beni patrimoniali dei boss e dei
gregari del crimine condannati è stata
una prima rasoiata, mentre adesso occorre
“confiscare la forza” della mafia. Se la
confisca dei beni mafiosi è l’esercizio
della tutela a valle della cosa pubblica,
occorre una barriera alla possibilità che
la mafia si arricchisca, quindi che esista.
Probabilmente è necessario intervenire
direttamente a monte del pericolo di
infiltrazione mafiosa, laddove le stazioni
appaltanti, gli enti locali, le regioni,
le amministrazioni pubbliche o private
responsabili di interesse pubblico, come
la sanità, formulano i bandi di gara,
di affidamento e di concessione possono
incontrare il pool sociale. I prefetti,
i questori, i comandi provinciali dei
Carabinieri e della Guardia di Finanza, in
accordo con le parti sociali – sindacati
e associazioni di categorie di imprese,
se disponibili – potranno costituire
le Conferenze Sociali Terrioriali,
determinando regole e principi responsabili
capaci di garantire la comunità e il
sistema del libero mercato.
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Strumenti
Si prevede una formazione integrata fra
la Filca Cisl e il Siulp, che coinvolga
gli apparati e i delegati di entrambe le
organizzazioni sindacali affinchè, da una
collaborazione diretta territoriale, possa
svilupparsi un progetto finalizzato alla
diffusione della cultura della legalità e
della sicurezza sotto ogni profilo.
Obiettivi
A R iforma delle leggi vigenti,
iscrivibili in un nuovo testo unico
contro la mafia e sue collegate. In
special modo la norma che consenta il
recupero dei lavoratori licenziati
da aziende coinvolte in indagini
antimafia, attraverso l’impiego nella
filiera dei realizzatori o da altre
aziende consorziate.
B Coordinamento sociale operativo, in
sede di prefettura o di questura, di
tutti gli attori sociali disponibili a
realizzare opportuna rete.
C Tracciabilità finanziaria totale dei
pagamenti e dei finanziamenti pubblici
o provati attraverso conto corrente
unico relativo l’opera e l’appalto.
Codesto valga per ogni opera di
interesse pubblico.
D D ichiarazione in anticipo della
composizione della filiera produttiva
coinvolta nell’appalto e relativa
certificazione antimafia di tutti i
soggetti coinvolti.
E E sclusione del criterio del “maggior
ribasso” dal capitolato di gara e
inclusione dell’obbligo di “maggior
responsabilità sociale d’impresa” e
del criterio dell’offerta maggiormente
vantaggiosa, sia se il finanziamento è
pubblico sia se privato ma riguardante
un’opera di interesse pubblico e
sociale.
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Condividendo quanto espresso sottoscrivono
e rendono operativi i programmi
Il Segretario Generale
della Filca Cisl Lombardia
Renzo Zavattari
Il Segretario del Siulp Lombardia
Vincenzo Italiano
5
+
Lombardia
Sindacato
Italiano
Unitario
Lavoratori
Polizia
Lombardia